domenica 21 agosto 2016

ASAKUSA E SOBA

Secondo giorno a Tokyo dedicato a quella parte della città considerata un po' più tradizionale e meno moderna: Asakusa.

Kaminarimon-Cancello del Tuono
Usciti dalla metropolitana estremamente pulita di Tokyo, siamo giunti di fronte alla porta (Kaminarimon-Cancello del Tuono) che dà accesso a Nakamise Dori, un viale di circa 200 metri dove poter fare shopping selvaggio di souvenir e assaggiare qualcosa appartenente allo street food giapponese. 
Dolcetti tipici









Una volta percorso l'intero viale, di fronte al tempio buddista Sensoji e ci si può soffermare seguendo i rituali di purificazione. Proprio di fronte all'entrata del tempio si trova un grande braciere, bisogna avvicinarsi e con le mani portarsi il fumo purificatore verso il viso (poi vi rimane addosso l'odore di incenso tutto il giorno!).

Tempio Sensoji 
 Subito accanto c'è una fonte da cui con delle piccole tazze dotate di prolunga, bisogna lavarsi le mani e la bocca; sempre un gesto per ripulirsi dalle scorie dell'anima. Per finire, il rituale visto più volte nei più famosi cartoni animati giapponesi anni 80/90. Davanti a tutti i templi troverete sempre dei supporti a cui sono legati dei bigliettini. Per averne uno, bisogna scuotere energicamente una scatola di latta e da un buchino uscirà un bastoncino su cui sarà indicato un numero (in giapponese). Tale numero è riportato su dei cassetti da cui estrarre il famoso biglietto. Proprio perché zona fortemente turistica, il resoconto del tuo destino/buona sorte è scritto anche in inglese. Se per te è prevista buona sorte, il bigliettino lo puoi tenere come porta fortuna. Mentre se trovi un presagio cattivo, devi legarlo a uno di quei supporti di cui vi parlavo prima. Della serie "Che Dio ci metta una buona mano"! Io ovviamente l'ho legato, diceva che era meglio non sposarsi (ormai danno fatto!!!) e di non mettersi in viaggio...ok, non c'era niente di buono. Per fortuna il bigliettino di Nicola compensava la mia "sorte avversa"!   

Dopo aver seguito i riti di purificazione, ci è venuta fame e avevamo appuntamento con una cittadina di Tokyo amica di mio fratello, Sumie. La nostra guida giapponese doc ci ha portato a mangiare la soba: piatto tipico di Tokyo. In un piccolo vicolo vicino a Nakamise Dori, ci siamo seduti fuori da uno di questi localini specializzati in soba e abbiamo aspettato il nostro turno.  


La soba è stato il piatto principe, ma non ci siamo fatti mancare la famosa tempura di verdura e pesce.

Soba: spaghetti di grano saraceno serviti a parte e da aggiungere in una ciotolina dove ci sarà il classico condimento di salsa di soia. La soba generalmente viene servita fredda (per mio papà è stato un insulto alla divinità pasta) e per fare vedere/sentire che piace ciò che si mangia, bisogna fare il risucchio: qui non è maleducazione ma segno di grande apprezzamento. Comunque il risucchio bisognava farlo per forza, vista la difficoltà di mangiare tale piatto con i bastoncini.

Soba e Tempura

La tempura ha riscosso più successo. Solo loro hanno la capacità di realizzare una pastella che in frittura riesce a far risultare anche una semplice foglia di insalata fragrante, gustosa e leggera.

Diciamo che non la soba non ci ha entusiasmati, ma quando si viaggia scoprire sapori nuovi è un tassello fondamentale per completare l'esperienza; si tratta di un modo come un altro per calarsi nelle abitudini del luogo.

Pietanze in cera a Kappabashi Dori

Dopo pranzo abbiamo approfittato per passeggiare su una famosa via di Tokyo, Kappabashi Dori, particolare perché costellata da una serie di negozi dove vendono esclusivamente casalinghi (pentole e utensili vari). Noterete anche i famosi piatti di cera che di solito si vedono sempre esposti nella maggior parte dei ristoranti. I piatti di cera riproducono quello che si cucina all'interno dei ristoranti. Forse è anche un modo come un altro per aiutare gli avventori a una scelta sicura oppure per stimolare l'acquolina in bocca.