martedì 28 luglio 2020

Cinzia Trap: Fornaia disperata ai tempi del Covid

Ritardataria e poco costante. In epoca di Covid e durante il lockdown si poteva anche pensare che avrei avuto tempo per snocciolare qualche articolo scritto decentemente, con qualche foto allettante di qualche viaggio passato. Non fa mai male viaggiare sul viale dei ricordi. 
Inoltre sarebbe stato un buon momento per sperimentare in cucina, ma come la maggior parte degli italiani ho panificato e trasformato casa in una specie di pasticceria, complici le numerose occasioni di compleanni da rallegrare in un periodo così nero per tutti. Ovviamente avevo i miei pusher di fiducia per farina e lievito 😜 (bugia...sbagliavo a fare la spesa online e mi sono ritrovata con chili e chili di farina che ancora devo smaltire...ebbene sì, ho svuotato io i supermercati di Padova).

Quindi almeno la cucina è tornata a vivere più intensamente, ma il tempo per scrivere, fare foto, etc. non l'ho proprio avuto. Questo perché sono stata tra i fortunati a poter continuare a lavorare da casa ma con una bimba bella vivace e che richiedeva l'attenzione di mamma e papà.

Dopo la maternità non è stato semplice riprendere in mano la vita, il nido non perdona e di conseguenza neanche germi, batteri e virus che il nostro zuccherino ci portava a casa. Tutti sempre malati nel 2019.
E nel 2020? Sappiamo bene cosa sta succedendo. Ma cerchiamo di essere responsabili e viviamo giorno per giorno. Questo è quello che mi ripeto continuamente come una specie di mantra. "Ommmmmm"

Dopo questa specie di excusatio non petita, vi riporto qui sotto testimonianza dell'ottimo pane che ho realizzato durante il lockdown grazie alla ricetta di "Fatto in casa da Benedetta". 
Croccante all'esterno e morbidissimo all'interno (super mollicoso). 
Magari da rifare quando ci sarà meno caldo, il forno acceso è da suicidio d'estate.

Preparazione
Preparazione
Cottura in pentola
Pagnotta pronta

Vi invito a provarlo! Ora farina e lievito mi pare che siano più facili da trovare, altrimenti ve ne presto io 😁

martedì 6 febbraio 2018

CENA A "DE BLAWE HOLLANDER AMSTERDAM" - DINNER AT "THE BLUE DUTCHMAN"

In occasione del mio compleanno, ho pensato che una cena tipica potesse essere un'idea carina. Vi chiederete "ma cosa c'è di tipico in Olanda, a parte il formaggio?". Mi sono dovuta ricredere anch'io e dei piatti appartenenti a una loro piccola tradizione culinaria esistono e ci sono anche ristoranti olandesi che li offrono.

Per cui ho dato inizio alle ricerche su tripadvisor per capire anche tra le recensioni se eventualmente rischiavamo un'intossicazione alimentare e ho scoperto l'esistenza di un locale romantico e dalle luci soffuse. Il ristorante si trova nelle vicinanze di Leidesplein, una piazza molto viva soprattutto la sera e da dove si ha accesso ad una serie di viuzze su cui si affacciano diversi locali e ristoranti, tra cui fanno da padroni le pizzerie e la carne argentina (di questa non so ancora spiegarmene il motivo???).

Cenare presso De Blawe Hollander non è così semplice, se siete intenzionati a provarlo vi consiglio vivamente di prenotare anche se siete solo in due. Noi abbiamo avuto fortuna e proprio la sera del mio compleanno, tentando un secondo passaggio, siamo riusciti a sederci e goderci una serata tranquilla.

Nel menù propongono diversi piatti legati alla tradizione olandese e così abbiamo avuto l'opportunità di testarli.
Per cominciare io ho preso una zuppa di piselli con bacon croccante, mentre mio marito ha provato le aringhe marinate con cipolla e barbabietola.

Come secondo/piatto unico ci siamo imbattuti nello Stamppot con puré di patate e verdure. Trattasi del piatto forte della tradizione olandese e da mangiare prevedendo una lunga digestione considerati peso e importanza di questa mega polpettona affogata nel suo contorno. Ovviamente ce ne sono diverse tipologie:

- con indivia, pezzettini di bacon e l'enorme polpetta su salsa barbecue
- con carote e cipolla
- crauti, lardo oppure salsiccia

Noi abbiamo scelto la prima versione e siamo riusciti a mangiarcela tutta. Sapori forti, gusto non male e digestione meno lenta del previsto, anche perché sono piatti decisamente appropriati al clima olandese e riscaldano il cuore.

Tenete conto che non si spende poco, ma almeno per una sera ne vale la pena.
Anche perché "posto che vai, cibo che trovi" ed è giusto fare esperienza anche di questo.

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During our long weekend in Amsterdam, it was my birthday (I love having a trip as a gift) and I thought that it could be a nice idea eating something traditional in a romantic restaurant. I made some researches to discover what kind of Dutch food is really typical and where to eat it. I found some traditional dishes and I decided to try them in one of the restaurant suggested by tripadvisor.

The restaurant is near Leidesplein, a lively square, most of all in the evening, where you can find many kind of restaurants and clubs. Obviously there are many pizzeria and Argentinian restaurants (these last one I don't know why are so common in Amsterdam...).

Having a dinner at  De Blawe Hollander is not so easy. It could be useful booking a place to eat there. We had been lucky and the night of my birthday we had this special dinner "à deux".
Suffused lighting, romantic atmosphere and a menu for a cast-iron stomach 😃

We began tasting the dishes more traditional. I took a bea soup with crispy bacon and my husband, who loves strong flavours, tried herring with marinated beetroot and onions. As main course we took the famous Stamppot: a big (very big) meatball with mashed potatoes and vegetables on barbecue sauce. This is the main Dutch specialty that in this restaurant is served in different ways:

- Endive with bacon bits and a meatball (that's the one we ate)
- Carrot and onion
- Sauercraut with larding bacon or a sausage

These are strong flavours but it had been a tasty dinner and our digestion wasn't so slow as we thought. It's a kind of kitchen perfect for the freezing Dutch climate but these dishes warm up your heart.

The bill is not cheap, but once you can give yourself a special traditional dinner, You are on holiday and eating is part of your experience.






martedì 30 gennaio 2018

ONIGIRI: cibo da passeggio Giapponese



Chi come me è nato negli anni '80 conoscerà quelle specie di polpette di riso che i ragazzini a scuola portavano nelle loro bento (da noi si usa dire schiscetta). Solo che al posto della parmigiana o il pasticcio, tra varie cosine colorate si trovavano queste pallottoline di riso che mi hanno sempre intrigata e che gli svariati personaggi dei cartoni animati mangiavano con tanta avidità da ricoprirsi la faccia di chicchi di riso.

Nel nostro viaggio in Giappone (2015) abbiamo scoperto che era il pasto preferito da mio fratello, anche perché veloce e molto economico, visto che si trovano in qualsiasi supermercato. Generalmente si presentano con una forma triangolare ricoperti totalmente con alga nori oppure solo di riso e magari semini di sesamo. I ripieni sono i più svariati, per lo più tonno, salmone alla piastra, piselli, prugne umeboshi, il tutto mischiato sempre a qualche loro particolare salsina.

Particolarmente comodi come pranzo veloce da gustare anche passeggiando, io e Nicola avevamo optato per un picnic aggiungendo yakitori di pollo (piccoli spiedini di pollo cotti sulla piastra e intinti in una salsa agrodolce).

Ma non perdiamoci in chiacchiere e passiamo al mio esperimento, direi molto riuscito.

INGREDIENTI
Riso originario - 2 bicchieri
Acqua - 2 bicchieri
Olio di semi - 100 ml
Latte scremato - 50 ml
Succo 1/2 limone
Tonno sott'olio
Sale
Alga Nori in fogli (ormai si trova in tutti i supermercati)

PREPARAZIONE 

RISO: sciacquare il riso più volte (almeno 5/6) perché l'acqua non sia più torbida.
Scolarlo e metterlo a riposo per circa 30 minuti. Dopodiché metterlo in pentola con l'acqua, chiudere con coperchio e farlo cuocere. Quando inizia il bollore, di solito dopo circa 10 minuti, abbassare la fiamma e lasciare cuocere per altri 10 minuti. Poi spegnere il fuoco e far riposare altri 10 minuti sempre coperto. MAI alzare il coperchio!!!!
Dopo il riposo, sollevare il coperchio e staccare il riso dalle pareti della pentola con un cucchiaio di legno. Trasferirlo in una ciotola e raffreddarlo con un ventaglio (sarebbe molto giapponese come gesto)...io sono stata più prosaica e ho usato un coperchio di un contenitore come vedete nel video qui sotto.
                                 

RIPIENO: io ho scelto il tonno sott'olio per velocizzare la preparazione e l'ho mischiato a della finta maionese per rendere tutto ancora più leggero. Io ho usato la ricetta di Finta maionese - Giallo Zafferano modificandola a mio piacimento. Mettete l'olio, il latte scremato, un pizzico di sale e il succo di mezzo limone in un bicchierone dove poter mischiare il tutto con frullatore a immersione. Tale maionese non potrà mai impazzire!!! Raggiunta la densità desiderata, usate il quantitativo che preferite da mischiare al tonno. Ripieno pronto.

Ora viene il bello... ;-)

ONIGIRI: non fatevi spaventare, la manualità non è il mio forte e se ci sono riuscita io, può riuscirci chiunque! Basta organizzare il lavoro per non trovarsi a raccogliere chicchi di riso appiccicosi sparsi per la cucina. Preparatevi una ciotola con dell'acqua e una con il ripieno scelto. Io mi sono aiutata con la pellicola trasparente da cucina e delle cocottine. Ho appoggiato un pezzo di pellicola dentro la cocottina, bagnato le mani, inserito il quantitativo di riso desiderato, il ripieno e ricoperto con altro riso. Ho sigillato con la pellicola e ho cercato di dare la forma preferita senza fare disastri con il riso. In ogni caso quando maneggiate il riso, cercate sempre di avere le mani umide.
Una volta modellati i miei ONIGIRI, li ho messi in frigo.


Per finire mi sono data al "bricolage" con l'alga nori ritagliando bocche, occhietti, sopracciglia, orme, orecchie e occhi da panda, infine le semplici strisce con cui sono più conosciuti.

Una volta tirati fuori dal frigo, ho tolto la pellicola e ho completato la decorazione.




Consiglio di sfruttarlo come piatto estivo o primaverile. Attenzione!!! Non congelateli!!! Io una volta ho fatto questo grave errore ed erano immangiabili.

Fatemi sapere se avete provato a farli e quali ripieni vi siete inventati (anche con una frittatina sarebbero ottimi :-))










venerdì 19 gennaio 2018

BiciTour tra i mulini a vento - BikeTour and windmills

Amsterdam e l'Olanda in genere sono qualificati come patria della bicicletta. Quando ti trovi a girare per la città a piedi devi fare attenzione a non  farti stendere dalle bici pazze. La gente del luogo dimostra grande sicurezza a destreggiarsi tra strade e piste ciclabili, ma i pedoni non sono molto rispettati. Per paura di finire nei guai e perderci tra ponti e canali, abbiamo evitato il noleggio bici in città e abbiamo invece organizzato una giornata dedicata all'escursione in bici di zone limitrofe.
Mio marito sentiva la mancanza del mezzo a due ruote e così l'ho accontentato 😏.

Primo step: procurarsi una bici a noleggio
Nei paraggi della stazione abbiamo trovato un delizioso noleggio bici con bar e piccolo divanetto con tavolino per attendere e spezzare l'attesa con un bel caffè caldo.
Bici, caschetto, lucchetto e via si può partire!
Secondo step: prendere il traghetto
Dietro alla stazione, zona porto, pedoni e bici lo possono sfruttare gratuitamente per raggiungere la riva opposta.
 

Terzo step: pistaaaaaaa!!!!

Si comincia a pedalare seriamente seguendo la pista ciclabile e il numero di riferimento dell'itinerario scelto e segnalato sulla cartina che vi hanno dato in dotazione al noleggio bici.

  

Per raggiungere Zaanse Schans e i suoi mulini ci siamo ritrovati a percorrere piste ciclabili un po' disperse e secondo me qualche indicazione per metterci meno tempo l'abbiamo mancata. Ma è stato più avventuroso così, anche se un pochino stancante. 










Tra lande desolate, mucche, piccole fattorie e casette che sembrano uscite dalle favole, ci siamo ritrovati anche in mezzo a una competizione sportiva amatoriale di bici da corsa e in mezzo ad una piccola tempesta da cui abbiamo anche provato a trovare riparo. Al primo tentativo un signore ci ha chiesto se eravamo dei terroristi...



Ma mi pare ovvio che certi personaggi non girino in bici.
Poi per fortuna abbiamo trovato una coppia che si stava preparando ad una gita fuori porta con la sua roulotte e che ci ha gentilmente aiutati a ritrovare la strada perduta.






Per pranzo siamo riusciti ad arrivare a Zaandam, una graziosa e piccola cittadina a metà strada dove ci siamo asciugati e rifocillati con un lauto pranzetto in un locale molto accogliente e che consiglio 't Groene Pandje.
Omelette Olandese
Sandwich Olandese
Dopo esserci spanzati e aver recuperato le energie, siamo rimontati in sella alle nostre bici per raggiungere la meta finale: Zaanse Schans.


L'ingresso al villaggio è gratuito e solo in alcuni dei 6 mulini l'entrata è a pagamento e ad orari prestabiliti. Giunti alla meta ci siamo dati alla pazza gioia con le foto perché il panorama da cartolina si presta particolarmente.




Nonostante il vento freddo, abbiamo trovato il modo di scaldarci e la prima sosta l'abbiamo fatta al Cocoa Lab, dove oltre a fare un po' di shopping cioccolatoso, io mi sono concessa una cioccolata calda "fai da te" con piccoli e golosi marshmallows rosa e bianchi.


A parte i mulini e il negozio della cioccolata, ci sono altre piccole botteghe (formaggio, zoccolaio, stagnino).
Noi siamo entrati nella bottega dello zoccolaio, dove oltre a vendere i tipici e colorati zoccoli di legno olandesi, ti danno dimostrazione di come li realizzano.
 
Zaanse Schans è un paesino da vedere, ma mettete in conto che si tratta di una meta estremamente turistica e tanto è perfetto quanto sembra finto. Ma ci sta, il turismo è anche questo e a noi non è dispiaciuto per niente.

Per tornare verso Amsterdam abbiamo optato per il treno dalla stazione Koog-Zaandijk. Costo biglietto con la bici 6 euro. Nel periodo estivo ci sarebbe addirittura la possibilità di tornare verso la città direttamente da Zaanse Schans in traghetto.

E voi? Siete mai stati a Zaanse Schans? Oppure che bike tour alternativi alle solite vie turistiche avete intrapreso?

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Amsterdam, generally Holland are known and famous to be bike homeland.
When you walk around on foot in the city of Amsterdam, you have to pay great attention to the crazy bikers that ride all over the city without watching out for pedestrians. So as to avoid dangerous bikers, we decided to have a tour in the countryside.
My husband missed his faithful friend, his bike, and to make him happy we decided ti dedicate a whole day to a bike tour 😏.

First Step: rent a bike
Near the station we found a pretty bikes rental with a little bar inside to beat the cold weather outside and take a good Cappuccino. Bikes, helmets, lock and we can go!

Second Step: take the  ferry boat
Behind the train station, near the port, we took the ferry boat that is free of charge for pedestrians and bikers and that carries you to the other river.

Third Step: let's ride!!!!!!
Now we began riding seriously, following the bike path indicated on the map (given by the bikes rental). 

Maybe we took several times the wrong way to reach our final destination: Zaanse Schans. As a matter of fact we apparently wandered through a desolated countryside. But it had been an adventure that gave us the possibility to discover another little piece of Holland: cows, little farms with their windmills and pretty fairy tale houses. During our tour it began also raining pretty much and we needed help to find the right path to take. Finally we found a very kind couple who helped us. This after a strange encounter with a man who thought we were terrorists.

Lunch at Zaandam, a pretty and little town, halfway point of our tour. We ate at 't Groene Pandje      , a characteristic place where we had a special omelette and a sandwich.
After the break, we recovered our energy to reach the final destination: Zaanse Schans.

The entrance to the village is free and only in some of the 6 windmills the entry has to be paid or booked first. Once we were there we took many photos, 'cause the landscape is like a piece of art.

The first break there was in the Cocoa shop (CocoaLab), where the chocolate scent is inebriating and where you can make your own hot chocolate. Obviously that's what I made, adding little and colourful marshmallows.
In Zaanse Schans you can find other shops: cheese, clogs, tinsmith. As you can see, we chose the clogshop, where with clogs all around the retailers give a demonstration on how they realize the typical Holland clogs. 

Zaanse Schans is a little village that has to be seen, even if it can be considered too much turustic, almost a fake village created for tourists. I think that tourism is also this and I liked it.

At the end of the day we came back in Amsterdam taking the train at Koog-Zaandijk station. We paid a 6 euro ticket (person+bike). During the summer there's also the possibility to come to Amsterdam taking a ferry boat directly from Zaanse Schans.

And you? Have you ever been in Zaanse Schans? Or where you ride in Holland?

lunedì 8 gennaio 2018

Keukenhof: il parco delle meraviglie


Un parco che desideravo visitare da tanto tempo e siamo stati investiti da un mondo di colori e tulipani mai visti.
Keukenhof è un parco aperto solo per due mesi all'anno nel periodo di fioritura dei tulipani.
Vi lascio alle splendide immagini e parentesi di colore che ci hanno accompagnato in una fantastica giornata di primavera in cui mi è sembrato di vivere tra i fiori canterini di "Alice nel paese delle meraviglie".
Per il 2018 sarà aperto dal 22 Marzo al 13 Maggio. Vai al link del parco e vi troverai tutte le informazioni necessarie all'acquisto del biglietto: Keukenhof Park

Da Amsterdam per risparmiare noi abbiamo optato per il CombiTicket acquistato on line. Il parco lo abbiamo raggiunto con bus dall'aeroporto Shiphol (linea 858).Per noi più comodo perché in 15 minuti di autobus dall'Hotel raggiungevamo l'aeroporto e la fermata della linea per il parco non puoi proprio non vederla!!! Il bus 858 vi lascia direttamente davanti all'entrata e vi consiglio vivamente di raggiungere la fermata entro le 9.00, autobus ce ne sono, ma anche fila da fare e non ci si può portare caffè e dolciumi per recuperare la colazione; ti fanno buttare tutto in un grosso bidone prima di accedere al bus...io ovviamente mi sono ustionata la lingua con il mio "Tall Cappuccino" di Starbucks 😜; ci siamo sbrigati prima del previsto.

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In 2017 I made a wish for my birthday and my desire was granted.
Keukenhof is a flower park in Holland opened only two months during springtime.
This year 2018 it opens from 22th March till 13rd May. 
Click on the link below and you’ll find all the information you need.

We stayed in Amsterdam and to spare some money we bought the CombiTicket on line. We took the bus (line 858) from the airport Shiphol to reach the park. You arrive directly in front of the park entrance. It’s important to be at the bus stop in the morning possibly from 9.00 o’clock.  There are many buses but the line usually is a long one. During the waiting you can have a fast breakfast as we had, but the line was to short and at the end I had to drink my very hot Starbucks “Tall Cappuccino” burning my mouth ‘cause you cannot bring food and beverage on the bus.


Now the best way to inspire you is letting you watch the flowers and the beautiful colours of the tulips in Keukenhof. If you like Disney movies, the sensation is to live a day among the singing flowers of “Alice in Wonderland”.

domenica 30 aprile 2017

Amsterdam SpringTime: Arrangements

Chi mi segue su Instagram cookingitineraries e di conseguenza sulla mia pagina Facebook Travel & Cook, conosce già i miei ultimi spostamenti in questo nostro fantastico mondo.
Per il mio compleanno mi sono voluta regalare un viaggetto a cui pensavo da un po', così siamo volati ad Amsterdam per 4 giorni e abbiamo vissuto un "very long weekend" tra colori, fiori e mulini a vento. Premetto che questo tipo i viaggio è abbastanza costoso soprattutto se le date scelte sono a ridosso della Festa del Re, quest'anno il 27 aprile. Noi siamo tornati a casa il 24 sera e abbiamo avuto la possibilità di godere della città e dei suoi dintorni con calma e tranquillità.

NOTE ORGANIZZATIVE
- Volo easyjet da Venezia ad  Amsterdam
- Soggiorno presso Citiez Hotel Amsterdam a 15 minuti di autobus (numero 69) dall'aeroporto Schiphol e 15 minuti dal centro di Amsterdam (tram 17)
- Tessera trasporto GVB per 4 giorni a € 22,00: bus, tram, metro
- Pacchetto Bus + entrata al parco Keukenhof € 24,00
- QR code fornito da Booking per crociera Gray Line tra i canali di Amsterdam, patrimonio dell'UNESCO

Il più è fatto...gambe in spalla e si parte!

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People who follow me on Instagram cookingitineraries and on my page Travel&Cook on Facebook know that I organised a great long weekend in Amsterdam as a gift for my birthday. So crew, are you ready for take off? Are you ready for a very long weekend among colours, flowers and windmills?
First thing to say is that it's not a cheap trip, most of all 'cause springtime is the best period to visit it and, this year, on the 27th of april was the King's Day. Fortunately we left Amsterdam on the 24th and we had the possibility to visit it and its surroundings with calm and leisure.

ORGANIZATION
- Flight easyjet from Venice to Amsterdam
- Stay in Citiez Hotl Amsterdam: 15 minutes from the airport Schiphol (number 69) and 15 minutes from Amsterdam center (tram 17)
- transport card GVB for 4 days € 22,00: bus, tram and underground
- QR code for discounts thanks to Booking: a great Gray Line cruise through Amsterdam canals, UNESCO heritage

Eveything is ready! Let's go!

domenica 12 febbraio 2017

Okonomiyaki: le frittelle di Marrabbio

La gita prevista all'isola di Miyajima, la mistica isola dove non si nasce né si muore, con seconda tappa nella vicina Hiroshima, doveva darci l'opportunità di assaggiare la famosa Okonomiyaki.
Se appartenete alla mia generazione (anni '80), capirete a cosa mi riferisco nel titolo. Infatti, sono proprio quelle frittelle di dimensioni spropositate cucinate da Marrabbio nel cartone animato "Kiss me Licia". Si tratta di un impasto di farina e uova a cui si possono far aggiungere dal cuoco gli ingredienti che si preferiscono: gamberi, calamari, seppie o solo verdure. Il tutto si completa con salse varie e piccole sfoglie di pesce che si muovono e sembrano prendere vita sulla vostra mega frittella. Ecco, questa ultima frase forse vi ha fatto passare la voglia, ma invece vi assicuro che è una prelibatezza.

Speravo di poterla assaggiare ad Hiroshima, che è una delle due città insieme ad Osaka che si contende il primato di questo piatto. I miei genitori e mio fratello hanno avuto la fortuna di mangiarla a Osaka accompagnati da un'autentica famiglia giapponese (amici di mio fratello).
Per fortuna gli amici giapponesi di Mauro lo hanno riempito di prodotti tipici e questo gli ha permesso di prepararci e farci assaggiare la famosa Okonomiyaki qui in Italia.

Vi lascio un piccolo video dimostrativo delle sue abilità da piccolo chef italo/giapponese:






INGREDIENTI
250 g cavolo (verza)
1/2 porro
2 cucchiai di latte
1 tazza di farina
2 uova
2 cucchiai di maionese
1 cucchiaio di burro
1/4 di cucchiaino di lievito
1 cucchiaio olio di semi
Salsa Worchester (da abbinare alla salsa okonomiyaki, se la trovate)
Alga nori, 1 foglio

PREPARAZIONE 
Tagliare a julienne il cavolo e il porro a dadini. (se volete aggiungere altre verdure, tagliatele a julienne o dadini per averle pronte).
In una ciotola a parte mescolare farina, uova, latte, lievito, burro e alla fine aggiungere le verdure.
Scaldare in una padella l'olio e versarvi poi metà  del composto. Coprire con un coperchio. L'impasto si deve  solidificare. Togliere il coperchio per controllare la cottura e girare  la frittellona, se vi piace aggiungere della pancetta a fette e, se avete trovato l'alga nori, decorare con delle strisce  e con le salse a disposizione.
Procedere così  anche per la seconda metà  dell'impasto.